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Sesso Con La Vicina

Sesso Con La Vicina

Sin dall’adolescenza ho sempre avuto un debole per le vicine di casa. Amavo spiarle mentre si affacciavano al balcone o mentre erano intente a stendere i panni. Iniziò tutto per puro caso, ma poi diventò una vera e propria ossessione quando avevo 23 anni e arrivò una nuova vicina. Mora, capelli ricci, aveva più o meno sui 45 anni, un fisico da paura, ma ciò che mi colpì era il suo vestirsi sempre in modo molto succinto.

Oramai trascorrevo le giornate dietro la finestra ad aspettare che lei si affacciasse al balcone e io con il mio membro durissimo, mi calavo i pantaloni e iniziavo a masturbarmi su quei suoi due meloni e quei suoi capezzoli turgidi che spuntavano dalla maglietta. Non portava mai il reggiseno e questo mi eccitava da morire. Era sempre sola in casa perché il marito tornava sempre molto tardi da lavoro, così mi appostavo cercando la mossa giusta per andare lì e scoparmela. Iniziai la mia tattica facendomi notare e cercando di incrociare i suoi sguardi. Lei inizialmente non mi considerò troppo, ma poi vidi che qualcosa cambiò in lei; appena mi vedeva e i nostri sguardi si incrociavano lei accennava un sorriso da vera troia come volesse dire che aspetti vieni qui e ficcamelo nella figa. Un bel giorno la fortuna fu dalla mia parte. Notai che dal balcone della porca, cadde giù nel parcheggio antistante il condominio una maglietta. Così pensai che era giunto il momento di andare lì e tentare di scoparmela. Raccolsi la maglietta e bussai al citofono. Una voce calda mi rispose dicendo chi fossi e io risposi che le era caduta la maglietta giù dal balcone. Probabilmente dal videocitofono capì subito che ero io e non esitò un attimo a invitarmi a salire su a portargli la maglietta. Arrivai al secondo piano, la porta era socchiusa, bussai e entrai. Mi accolse con una vestaglia di raso bianca trasparente, sotto non aveva il reggiseno e potevo intravedere le areole scure e i capezzoli turgidi. Ma fu quando lei si girò per invitarmi in cucina a prendere un caffè che il mio membro divento come il marmo. Facendomi strada potetti notare un perizoma di pizzo nero che si nascondeva alla grande nelle sue natiche sode senza un minimo di cellulite.

Non resistetti e appena lei si girò per afferrare la moka, presi per mano la sua natica e la strinsi forte. Lei non oppose resistenza e mi disse: “Oh si finalmente, porco”.

Si girò di scatto e subito mi calò i pantaloni, avventandosi sul mio cazzo e infilandoselo in bocca, iniziò a farmi un pompino di quelli che se non ti controlli rischi di arrivare dopo pochi secondi.

Ah come succhiava bene, poi si slacciò la vestaglia e tirò fuori le sue tette enormi e sode, passando il cazzo sui suoi capezzoli turgidi.

Le infilai una mano sotto lo slip e vidi che aveva la figa umida, allora mi calai sul tavolo e lasciai che si sedette sul mio cazzo. Ansimava di piacere, era evidente che il marito non la soddisfava da parecchio.

Cavalcava in un modo incredibile, fin quando sentiì che stavo per giungere al termine, così mi alzai in fretta e le giunsi tutto sul viso e sul seno. Finalmente avevo raggiungo il mio obiettivo.

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